BULLDOZER - I CLOCHARD NEL GELO

RADIO DOPPIOZERO
BULLDOZER - IL FATTO DEL MOMENTO CON IL COMMENTO DI A. BAGNATO
Tutti i mercoledì su questo blog.
In questo numero:  LA PAURA DI PERDERE QUALCOSA


L'Italia, il Sud e il Centro, della nostra beneamata penisola, sono da giorni sotto l'assedio del grande gelo. Gelo che ci fa vedere immagini indimenticabili e paesaggi incantevoli. Basta pensare a Otranto e le sue spiagge innevate, come del resto anche, la "Laguna" a Venezia o la Fontana di Trevi a Roma. Momenti che resteranno indelebili negli occhi di tutti. Attimi che in alcuni paesi, alcune regioni, alcune città, si sono presentati all'inizio come sintomo di gioia, per dei fiochi che non si vedevano, ad esempio nel Salento da almeno trent'anni, ma che allo stesso modo hanno raccontato la perdita di qualcosa, di qualcuno. La perdita, dicevamo... A volte questo elemento non va preso in considerazione solo dal punto di vista dei beni primari che ci vanno a mancare, come la luce e acque in alcune zone, ma soprattutto va considerato pensando agli occhi di chi in un ondata senza precedenti, non ha nemmeno un pasto caldo e un luogo dove riscaldarsi. Si riscalda, con qualche pezzi di coperta se è fortunato, trovati qua e là, o con dei pezzi di cartone. Pezzi di cartone, che diventano "la famiglia", che diventano il pane e l'acqua delle proprie giornate. Diventano il confidente e anche la più grande amarezza per una vita che forse in un passato ha dato qualcosa, e adesso vuole far finta di non sentire e vedere.  I "Clochard", in questo barlume di notizie e di un mondo prettamente social, dove ognuno prova a condividere le sue emozioni, vengono sempre più dimenticati e abbondonati al loro destino. Tutti i "media" nazionali e locali, parlano da giorni di persone "senza fissa dimora" che soffrano più di ogni singolo uomo il clima che in queste ore ha piegato un'intera nazione e un contenente. Ci giungono notizie che siamo giunti alla cifra di quasi "dieci deceduti" per via di una corrente gelida che porta temperature glaciali e da record, e fiocchi di neve in Italia e in Europa. E in un tale clima, non c'è nessuno che riesci a dare una mano a colori i quali hanno bisogno. Forse si ha paura di entrare nelle nostre case qualcuno che non conosciamo, ma a questo qualcuno, offrendoli un pasto caldo e un letto dove riposare, non daremo altre che un sorriso, un sollievo. In alcune città,  hanno acquistato dei "Camper" per far alloggiare i senza tetto della per proteggerli da questo intenso freddo. A volte, basterebbe una parola, un sorriso, una carezza per fargli vibrare un po' di sollievo, un po' di calore. Il nostro pensiero va a queste persone che non hanno un luogo dove stare al caldo, e scusateci se non riusciamo ad andare avanti, ma mentre scriviamo ci può essere uno di queste umilissime persone che avrebbe bisogno di noi e noi al momento siamo solo in grado di dargli un pensiero.  Chi vi scrive, si sente indignato di tanta indifferenza e crede ciecamente che la paura più grande del nostro secolo, non è il concetto stesso insito nella parola detta "paura", ma nell'indifferenza. L'indifferenza è la mina vagante del nostro tempo.

Articolo a cura di
Alessandro Bagnato





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